Post voto tra larghe intese e un nuovo voto, una breve analisi.

Queste elezioni politiche ci lasciano, ad oggi, la chiara dimostrazione che l'Italia sia ingovernabile. L'unica certezza è data dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. I primi si attestano intorno al 32% mentre la Lega nella coalizione del CDX guadagna il 18%.

Quindi cosa ne emerge? 

  • Il CDX vince le elezioni ma non ha i numero per governare
  • La Lega guida il CDX
  • Il M5S è il primo partito dunque se si vuole formare un governo sicuramente dovrà esserci un accordo tra essi e la Lega.
Come ha fatto la Lega a prendere così tanti voti? Semplicemente ha avuto voti dei movimenti neofascisti come Casapound e Forza nuova (da notare il nuovo modo di esprimersi “Europa dei popoli”).

Il movimento ha fatto un buon lavoro, anche se, a mio parere, si potevano intercettare i voti di Liberi e Uguali.

Ciò che trovo problematico nei pentastellati è che siano abbastanza ambigui. All'inizio hanno dichiarato di non voler creare alleanze in Parlamento, ora, al contrario, hanno presentato un programma di larghe intese, senza pensare a programmi sui problemi dell'immigrazione o dell'industrializzazione. Non credo siano affidabili, anche perché disuniti tra di loro, tra candidati di stampo di estrema sinistra e moderati. 

Alla luce di ciò, quali sono gli scenari davvero possibili? Escluderei a priori un governo tecnico per un'unica ragione, non penso che Mattarella avrà il buon senso di riproporlo per non rischiare ulteriore mal contento popolare. 
Secondo me si andrà di nuovo al voto in quanto tutti hanno da perdere alleandosi con qualcuno: la Lega romperebbe la coalizione, il M5S scenderebbe a qualche compromesso con l'eventuale alleato di sinistra, perdendo però così molti consensi che hanno portato al lodevole risultato delle elezioni del 4 Marzo.

Qui parliamo in ambito nazionale e se fosse un bene o un male sarà il futuro a dirlo. Cosa accadrebbe, nel frattempo, in campo internazionale per l'Italia?

Con una così grande instabilità, l'Europa non vedrebbe di buon occhio l'Italia e, insieme ad essa anche gli investitori, i quali vedrebbero il crollo italiano alla pari, o ancor di più, di Grecia o Spagna.

Ricordate, dunque, che questa situazione non aiuta ad una ripresa dalla crisi poiché non è da stimolo per gli investimenti. Niente nuove industrie, niente giovani startup. Rischiamo di vivere un periodo peggiore da questo recente (e passato), nonostante l'attuale vittoria di partiti estremamente popolari. 

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